La commedia dell’arte è una forma teatrale nata in Italia nel XVI secolo, intorno al 1545, caratterizzata da un’espressione vivace e improvvisata basata su canovacci (trame generali) e sull’abilità degli attori di adattarsi al contesto. È considerata una delle prime forme di teatro professionale in Europa e ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo del teatro occidentale, influenzando autori come Molière, Goldoni e Shakespeare.

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Gli attori della commedia dell’arte interpretavano personaggi fissi, spesso stereotipati, come Arlecchino, Pantalone, Colombina e il Dottore, che incarnavano aspetti universali dell’umanità. L’uso di maschere per molti ruoli era un tratto distintivo, ad eccezione dei personaggi innamorati, che agivano a volto scoperto.

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Un aspetto rivoluzionario della commedia dell’arte è l’inclusione delle donne sul palco: fu il primo genere teatrale in Europa a permettere alle attrici di esibirsi professionalmente, in un’epoca in cui i ruoli femminili erano spesso interpretati da uomini. Questo contribuì a trasformare il ruolo della donna nel teatro e nella società.

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La commedia dell’arte si diffuse rapidamente in tutta Europa, grazie a compagnie itineranti, e gettò le basi per molte convenzioni del teatro moderno, come il concetto di ensemble e l’importanza dell’improvvisazione.

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Altri lavori in collaborazione Andrea Cavarra, Felix A. Bachmann, e Manuela Bernasconi:​